Attraverso 140 opere, tra dipinti, sculture e disegni provenienti da importanti raccolte pubbliche e private, il Museo dell’Ottocento si propone di raccontare in questa grande mostra la storia di due dei più importanti artisti italiani vissuti tra il XIX e il XX secolo: il pittore Antonio Mancini (Roma 1852-1930) e lo scultore Vincenzo Gemito (Napoli 1852-1929). Di fatto, due vere e proprie retrospettive che si incrociano, mettendo in evidenza tangenze e distanze tra le ricerche dei due artisti, tra i più apprezzati del loro tempo anche al di là dei confini nazionali.
METS Percorsi d'arte ha collaborato alla realizzazione del progetto con il prestito di un importante nucleo di opere composto da oltre 20 capolavori provenienti da prestigiose collezioni private.
Il percorso espositivo esplora attraverso le diverse tecniche i temi, i soggetti e i contesti dei due protagonisti dai primi anni alla maturità passando per i soggiorni parigini. Un racconto visivo costituito da rimandi e confronti, reso possibile dalla presenza di 140 opere allestite lungo le sale del Museo dell’Ottocento di Pescara.
I capolavori sono stati concessi da collezionisti privati e istituzioni museali quali la Direzione regionale Musei Campania - Certosa e Museo di San Martino di Napoli, la Fondazione Cardinale Giacomo
Lercaro - Raccolta Lercaro di Bologna, la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo delle Raccolte Frugone di Genova.
Fondamentale il contributo di Intesa Sanpaolo, con sedici opere provenienti dalle sedi delle Gallerie d’Italia di Napoli e Milano.
Il Museo dell’Ottocento, inoltre, espone per intero il suo nucleo di diciassette opere di Mancini, capaci di restituire la vicenda di un artista che conquistò una fama internazionale.
Antonio Mancini, "Telemaco con un mazzo di fiori"
Antonio Mancini, "Per un fiore"